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Non sono richiesti pre-requisiti particolari.<\/strong><\/p>\n[\/vc_column_text][vc_btn title=”Iscriviti” style=”outline-custom” outline_custom_color=”#b26739″ outline_custom_hover_background=”#b26739″ outline_custom_hover_text=”#eaeaea” shape=”square” align=”left” css=”.vc_custom_1557851856941{padding-left: 10px !important;}” link=”url:https%3A%2F%2Fwww.eventbrite.it%2Fe%2Fbiglietti-fotografia-uomo-natura-territorio-61875087051||target:%20_blank|”][vc_column_text css=”.vc_custom_1568827311198{padding-right: 10px !important;padding-left: 10px !important;}”]<\/p>\n
Come descriveresti il tuo lavoro<\/strong><\/span><\/p>\n\u00c8 un lungo e lento lavoro di ricerca. Comincio da un elemento semplice, come una parola o una sensazione, e procedo incamerando e metabolizzando molteplici informazioni di diverso genere che sento in qualche modo connesse all’elemento originario. Il processo ha una natura intuitiva e pu\u00f2 essere suddiviso in pi\u00f9 o meno quattro fasi: l’incubazione, l’indagine del movimento, la composizione coreografica e la determinazione dell’oggetto intero. Queste fasi si sovrappongono creando un meccanismo abbastanza complesso. Per non perdermi, durante il processo cerco di tenere a mente alcuni punti per me importanti: il corpo e la danza non sono fini a s\u00e9 stessi, nulla \u00e8 scontato e il caos \u00e8 necessario per giungere a un disegno finale. <\/em><\/p>\nHai strumenti e tecniche che utilizzi in particolare?<\/strong><\/span><\/p>\nHo strumenti e tecniche a cui posso attingere se ne ho bisogno, perch\u00e9 sono quelle di cui ho fatto esperienza durante la mia carriera artistica, ma non mi baso esclusivamente su di esse. Quando lavoro con il corpo cerco di restare coerente con il pensiero che attraversa il processo di creazione, provando a non imporre stili, metodi o altro. So di essere permeata delle cose e delle persone con cui ho studiato e lavorato, ma provo a rimanere il pi\u00f9 vicina possibile a me stessa. Utilizzo la tecnica nel training personale per affinare, sensibilizzare e stabilizzare il corpo che \u00e8 il mio principale strumento. Ci\u00f2 da cui non posso prescindere \u00e8 di sicuro l’improvvisazione dato che non mi affido a strutture predefinite o a specifici modi d’indagare il movimento.<\/em><\/p>\nQuali sono le tue impressioni e aspettative sugli spazi della Fabbrica Alta e Schio?<\/span><\/strong><\/p>\nHo imparato che avere aspettative \u00e8 controproducente. Lavorer\u00f2 al meglio per dare un senso e un giusto peso a questo periodo presso la Fabbrica Alta. Impressioni ne ho tante e avr\u00f2 bisogno di tempo e distanza per leggere tra le righe di quest’esperienza. Forse quello che pi\u00f9 mi ha colpito, senza starci a pensare su troppo, \u00e8 la contrapposizione tra lo stato di abbandono della Fabbrica e il grande fermento giovanile di Schio. La Fabbrica \u00e8 bellissima ed \u00e8 imponente, ma anche vuota e sola, e al di fuori di essa c’\u00e8 il fermento del presente, con tanta voglia di fare e tanta energia da investire. Io non sono una tipa da rivoluzione, non rado le cose al suolo per ricominciare, credo per\u00f2 nella vita e nella trasformazione. La Fabbrica ha un’anima che va preservata, ma senza un atto di cura \u201cquotidiano\u201d \u00e8 destinata a soccombere. Per me \u00e8 stato incredibile sentire la trasformazione della sala dal mio arrivo a oggi. \u00c8 sempre gigante, e a volte ho ancora la sensazione che mi inghiotta, ma qui e l\u00ec vedo i segni della mia umanit\u00e0, e quindi so che ci stiamo sostenendo a vicenda. <\/em><\/p>\nCi puoi anticipare qualcosa sulla ricerca e idea che stai portando avanti su Fabbricaltra?<\/strong><\/span><\/p>\nIl mio progetto non \u00e8 su FabricAltra ma parte di FabricAltra. Sulla linea del percorso di rigenerazione culturale degli spazi industriali e di identificazione di possibili scenari alternativi per un loro riutilizzo, ho la possibilit\u00e0 di \u201cabitare la Fabbrica attraverso il corpo\u201d.<\/em> \nQuindi vivo, lavoro e soprattutto creo al suo interno. Sono arrivata in residenza a fine agosto con un progetto coreografico gi\u00e0 in corso e sto sviluppando nella Fabbrica una nuova parte lasciandomi influenzare da alcune peculiarit\u00e0 spaziali della sala in cui lavoro. <\/em> \nIl nome del progetto \u00e8 \u201cREGENLAND- Elogio del buio\u201d e muove dal desiderio di riscoprire il buio, in risposta alla tanta luce da cui siamo continuamente accecati. \u00c8 un voler lasciare cadere per un attimo le armi della razionalit\u00e0 accettando l\u2019idea di caduta, trasformazione e mistero. <\/em> \nLa Fabbrica, nel suo essere emblema dell\u2019ambizione umana e allo stesso tempo simbolo della sua caducit\u00e0, entra in modo intimo nel progetto, plasmandolo dall\u2019interno.<\/em> \nIl mio progetto non \u00e8 su FabricAltra ma parte di FabricAltra. Sulla linea del percorso di rigenerazione culturale degli spazi industriali e di identificazione di possibili scenari alternativi per un loro riutilizzo, ho la possibilit\u00e0 di \u201cabitare la Fabbrica attraverso il corpo\u201d. Quindi vivo, lavoro e soprattutto creo al suo interno. Sono arrivata in residenza a fine agosto con un progetto coreografico gi\u00e0 in corso e sto sviluppando nella Fabbrica una nuova parte lasciandomi influenzare da alcune peculiarit\u00e0 spaziali della sala in cui lavoro. Il nome del progetto \u00e8 \u201cREGENLAND- Elogio del buio\u201d e muove dal desiderio di riscoprire il buio, in risposta alla tanta luce da cui siamo continuamente accecati. \u00c8 un voler lasciare cadere per un attimo le armi della razionalit\u00e0 accettando l’idea di caduta, trasformazione e mistero. La Fabbrica, nel suo essere emblema dell’ambizione umana e allo stesso tempo simbolo della sua caducit\u00e0, entra in modo intimo nel progetto, plasmandolo dall’interno.<\/em><\/p>\n[\/vc_column_text][vc_column_text css=”.vc_custom_1553516410448{padding-right: 10px !important;padding-left: 10px !important;}”]<\/p>\n
Sar\u00e0 inoltre richiesta la partecipazione alla restituzione finale aperta al pubblico.<\/strong> \nNon sono richiesti pre-requisiti particolari.<\/strong><\/p>\n[\/vc_column_text][vc_column_text css=”.vc_custom_1556467808121{padding-right: 10px !important;padding-left: 10px !important;}”]<\/p>\n
Le iscrizioni sono chiuse<\/p>\n
Il 30 aprile 2019, dalle ore 19:00, si terr\u00e0 la restituzione finale aperta al pubblico<\/strong><\/p>\n[\/vc_column_text][vc_images_carousel images=”1080,1081,1082,1083,1084,1085,1086,1087,1088,1089,1090,1091,1092,1093,1094,1095,1096,1097,1098,1099,1100,1101,1102,1103,1104,1105,1106,1107,1108,1109,1110,1111″ img_size=”full” slides_per_view=”3″ wrap=”yes”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row][vc_column]
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BORSE DI RIENTRO: J\u00c8R\u00d4ME WALTER GUEGUEN - FabricAltra<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n